Autografi, selfie e l’abbraccio con i campioni: all’Allianz Cloud la festa della “next gen” del padel

Hanno tra gli 8 e i 16 anni, arrivano in compagnia di genitori, fratelli maggiori oppure – nel caso di quelli più grandi – in gruppi vivaci e rumorosi. A prescindere dall’età, i giovanissimi dell’Allianz Cloud hanno tutti una cosa in comune: una passione fortissima per il padel, di cui conoscono tutte le regole e tutti i protagonisti, spesso molto di più degli adulti che li accompagnano. La “next gen” del padel ha riempito di vita gli spazi intorno al Milano Premier Padel P1, sia all’interno della “venue” – dove per tutta la settimana hanno affollato gli spalti – sia nel villaggio che circonda l’Allianz, dove tra food truck e stand degli sponsor i giovani tifosi hanno creato il loro territorio. Oltre che uno spazio di pausa tra una partita e l’altra, dove commentare partite e fare pronostici sui risultati, l’area intorno ai cancelli è diventata anche un luogo privilegiato dove incontrare i grandi campioni: Da Juan Lebron a Fernando Belasteguin a Paquito Navarro, tanti big si sono concessi per lunghe sessioni di autografi selfie e abbracci speciali con i loro tifosi. Gli addetti ai lavori al di fuori dell’Allianz raccontano di centinaia di ragazzi in fila per passare qualche minuto vicino ai loro idoli e farsi firmare maglie ma anche le onnipresenti “jumbo”, palle da padel in formato extralarge che vanno a ruba nei box di attrezzature e souvenir e che già lo scorso anno erano diventate un simbolo del torneo.

 

Uguale la partecipazione dentro i “templi”, il Campo Centrale e il Campo 1 poco più dietro: fino a tarda ora – come nel caso del quarto epico tra Coello/Tapia e Gonzalez-Garrido – la “new generation” del padel è rimasta attentissima a seguire le partite, senza cedere alla inevitabile stanchezza che a una certa ora spuntava sui visi dei più piccoli. E in qualche caso, anche cercando di ottenere in prestito un pass per avvicinarsi al campo e incrociare i giocatori: “Mi serve solo per 10 minuti, poi te lo do indietro!”, scherza Andrea, 14 anni e tifosissimo di Lebron e Galan, con uno degli addetti ai lavori dell’Allianz. Naturalmente non è mai mancato il rito della caccia alla pallina a fine partita, quando i giocatori ringraziano i loro tifosi lanciandole sugli spalti e regalando loro un souvenir speciale da portare a casa. Poi gli incitamenti dalle tribune, con le giovani voci che si intervallano ai cori degli adulti. Oppure l’emozione dei raccattapalle quando nei corridoi dell’Allianz incrociano i giocatori che camminano per arrivare al campo, nello spogliatoio o quando vanno via per tornare in hotel. Tutto in un’atmosfera elettrica, dove l’agonismo sportivo si mescola al clima di festa e stupore che riscalda anche il freddo dicembre milanese.