La caccia all’autografo e i pennarelli introvabili, il successo del Premier Padel Milano si misura anche così.

10 dic. – Le palline gialle. Non le Wilson con le quali i fenomeni della ‘pala’ si sono dati battaglia sul Centrale dell’Allianz. O meglio, non solo quelle. Ce ne sono altre, grandi quasi come un pallone da calcio a 5 o di misura classica, anche se coloratissime.
Sono gli attrezzi del mestiere dei fan del padel.
Scene già viste a bordo campo nei grandi tornei di tennis: un esercito di giovani e giovanissimi – ma non solo, molti adulti si mascherano dietro alla richiesta «per i miei figli, sa, sono ragazzi…» ma in realtà l’autografo è per loro – che con palline gialle, magliette cappellini, giacche, blocchi e fogli di carta danno la caccia a firme e dedica alla fine di ogni partita. E’, questo, uno dei termometri della crescita del padel: la calata di decine di persone al delimitare tra tribuna e campo per il rito dell’autografo dei SuperPadelisti.
«Scusi, sa da dove escono Bela e Coello?», ci ha chiesto ieri uno ‘stormo’ di giovanissimi, mentre si passavano l’attrezzo più prezioso, inviato e ricercato in questi ultimi giorni: il pennarello indelebile rigorosamente in nero per le firme dei big.
E così, affari d’oro per i negozi di cartoleria, i ferramenta, gli empori e le tabaccherie: «Ne avessi avuti mille, li avrei venduti in poche ore», racconta il titolare di un esercizio nei pressi dell’Allianz.
Eh, sì, come un autografo di Lebron e Galan o una firma sulla pallina gialla di Bela, il pennarello nero indelebile è diventato un’autentica star del Premier Padel P1 milanese. E ieri, quando Belasteguin dopo aver firmato un autografo se lo è tenuto in mano, abbiamo letto il panico sul volto di un ragazzo, solo un attimo prima di dire: «Oh, vabbè, ma lui è Bela e ha il mio pennarello, vuoi mettere!?».

Per la cronaca: Bela il pennarello glielo ha restituito quasi subito e dovevate vedere con quale cura lo ha riposto quel ragazzino.