Coello-Tapia in semifinale, che show con Momo-Garrido! Arturito sicuro del numero 1 del ranking FIP a fine stagione

Il primo verdetto di Milano Premier Padel P1 è arrivato, al termine di una partita epica: con il successo, in coppia con Agustin Tapia, contro Momo Gonzalez e Javi Garrido (7-6 3-6 7-5 in due ore e 9 minuti), Arturo Coello è sicuro di chiudere il 2023 al numero 1 del ranking FIP. Coello e Tapia, teste di serie numero 2 del tabellone maschile e vincitori delle ultime quattro tappe di Premier Padel 2023, domani (secondo match della sessione pomeridiana al via non prima delle 15) saranno protagonisti di una seconda semifinale stellare, contro Franco Stupaczuk e Martin Di Nenno (3).

Coello, che prima di questo torneo partiva da 12.910 punti, con i 300 conquistati grazie alla qualificazione alla semifinale diventa irraggiungibile per Galan e Lebron, secondi a pari merito con 12.200 a inizio settimana: la vittoria del torneo, infatti, assegna 1.000 punti al vincitore, con i campioni in carica che potrebbero quindi arrivare al massimo a 13.200, con Coello ora almeno a 13.210.

Le uniche tre palle break del primo set di una partita dal livello spaziale, però, le hanno avute Gonzalez e Garrido, teste di serie numero 7: due nel quinto game e un’altra nel nono, ma Coello e Tapia le hanno annullate, dominando poi il tiebreak (7-1). Guai a dare però per vinti Gonzalez e Garrido, che nel secondo game del secondo set hanno realizzato il primo break della partita, difendendolo fino in fondo e portando la partita al terzo.

Uno spettacolo meraviglioso per il pubblico dell’Allianz Cloud che si è goduto un padel mostruoso. Palla break annullata nel quinto game da Coello e Tapia, punto pazzesco di Momo Gonzalez nel decimo, poi l‘epilogo: un nastro ha dato a Tapia il punto del 30-30 nel dodicesimo game, quello delle prime due palle break della partita per Agustin e Arturito: annullata la prima, non la seconda. “È stata una partita incredibile – il commento di Coello e Tapia –, e forse avrebbero meritato di vincerla i nostri avversari per il numero di occasioni che hanno avuto. Nel momento più importante, però, abbiamo avuto quel pizzico di lucidità in più”. Che è poi la differenza tra i grandi giocatori e i campioni.